3.5.1 L’attività quotidiana del formatore


I formatori si trovano confrontati con persone in formazione molto diverse tra loro. Ad esempio con persone motivate, che non vedono l’ora di cominciare la formazione professionale, che sono aperte e curiose. Queste di solito hanno già ottenuto buoni voti scolastici e hanno la fortuna di poter seguire la formazione nella «professione dei loro sogni». Altre persone sono motivate ma non hanno ottenuto voti scolastici così buoni, però non vedono l’ora di poter esercitare un’attività pratica e spesso, attraverso la pratica capiscono anche la teoria. Vi sono però anche dei minimalisti, dei tipi cool, e giovani che sono più o meno stati costretti a scegliere la professione da apprendere.

Dirigere in modo chiaro, tollerante e con tatto Soprattutto nel caso di giovani poco motivati, il formatore a volte rappresenta l’ultima sponda, l’unica persona di riferimento che potrebbe riuscire ad accompagnare il giovane attraverso la fase difficile che sta attraversando. Per questo sono richiesti una certa empatia, intuito, molto tatto e la capacità di intervenire nel modo giusto nel momento giusto:

Condizioni quadro del formatore Il formatore ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: essere fiero del proprio lavoro, tramandare volentieri le proprie conoscenze ed essere inserito nella pratica professionale al cento per cento. La formazione professionale di base è variegata come i suoi formatori, inoltre sono importanti i seguenti punti:

Naturalezza La formazione spesso è solo una piccola parte del compito che il formatore deve svolgere in azienda, a lui manca il tempo per occuparsi continuamente delle questioni relative alla formazione.
In molte situazioni deve poter contare su sé stesso e fare la cosa giusta in modo automatico: reagire in modo spontaneo e naturale. L’esito positivo della formazione si sviluppa solo laddove essa è genuina, corrisponde alla personalità del formatore e alla realtà professionale; ognuno deve costruire muri con le pietre che ha a sua disposizione.

Empatia e impegno Con empatia si intende la capacità di sapersi immedesimare in qualcuno. Dimostrarsi empatici e impegnati nei confronti delle persone in formazione, significa accettarli come sono, senza pregiudizi, e impegnarsi in loro favore. Questa è la base su cui possono crescere una buona formazione e la fiducia reciproca.

Piacere per la professione e per la formazione professionale Quando i formatori sono convinti della propria professione, vivono con anima e corpo la pratica professionale e sono contenti ed entusiasti del loro doppio compito, sapranno infondere il piacere per la professione anche alla persona in formazione.

Autostima, avere il coraggio di non ritenersi perfetti Chi è insicuro, ha paura e parte sempre dal presupposto di non essere all’altezza, richiede troppo da sé, si preclude la possibilità di sbagliare e di mostrare punti deboli. Per le persone in formazione è però molto incoraggiante vedere che anche il formatore non sa tutto e che anche lui qualche volta si sbaglia, ammette i propri errori ed è pronto a imparare anche sbagliando. Siate voi stessi e fidatevi delle vostre competenze e della vostra imperfezione naturale.

Fonte: Manuale per la formazione di base in azienda, CSFO 2013





 

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