3.5.4 Il metodo a sei tappe


Con questo metodo si favorisce l’apprendimento consapevole da parte della persona in formazione e la sua autonomia. L’obiettivo della formazione è che la persona impari ad agire, a livello professionale, in modo autonomo; questo metodo è quindi indispensabile per l’esercizio della professione, in particolare come lavoratore qualificato.

La maggior parte delle persone in formazione ha già avuto occasione di conoscere il presente metodo alla scuola professionale o scrivendo la documentazione dell’apprendimento.

Necessità di più tempo È chiaro che con il metodo a sei tappe, le persone in formazione necessitano di più tempo e che vengono commessi più errori. È importante che il compito corrisponda alle conoscenze e al grado di formazione della persona in formazione, ma esso non deve apparire troppo semplice, dovrebbe anzi rappresentare una bella sfida. Applicando questo metodo, sarà possibile osservare una maggiore motivazione e una migliore comprensione delle competenze acquisite. Nell’apprendimento autonomo si ponderano inoltre maggiormente le caratteristiche come l’indipendenza, lo spirito d’iniziativa e le competenze cognitive.

L’apprendimento individuale (autonomo) ha l’obiettivo di:

Già imparato a scuola La maggior parte delle persone in formazione ha già avuto a che fare con l’apprendimento autonomo durante le scuole dell’obbligo. Spesso si sente dire che i giovani hanno un bagaglio di conoscenze troppo piccolo per la formazione professionale, in particolare per quel che riguarda le conoscenze nelle lingue e nella matematica. Ma non si può dimenticare che essi hanno oggi delle competenze che prima si osservavano meno, ad esempio: l’autonomia di pensiero, la flessibilità, il coraggio di cambiare e la disponibilità all’apprendimento autonomo. Spicca in modo particolare la loro competenza nel lavoro di gruppo. Il formatore deve riuscire a sfruttare tale potenziale, senza però trascurare il necessario apprendimento tradizionale.

Allenare, automatizzare e sviluppare Ovviamente dopo la prima fase (introduzione) le cose da apprendere non sono ancora assimilate, indipendentemente dal fatto se sia stato applicato il metodo d’istruzione o quello a sei tappe. Nella seconda fase, quanto è stato appreso, deve essere praticato e automatizzato fino a che non diventi routine, e che il processo di lavorazione non sia consolidato. Lo svolgimento e la struttura sono di solito assegnati e spesso si tratta di attività ripetitive. Quindi, durante questa fase, cercate di variare i compiti, dando alla persona in formazione sempre maggiore responsabilità nella pianificazione, nello svolgimento e nel controllo del processo lavorativo.

Nella terza fase, le conoscenze apprese dovranno essere adeguate a nuove condizioni quadro, se necessario trasformandole. In questa fase si richiede che le diverse competenze acquisite vengano collegate, che vengano sviluppati nuovi modelli e nuove soluzioni possibili. Se le persone in formazione partecipano alle decisioni, esse diventeranno sempre più indipendenti nel corso della formazione e saranno in grado di apprendere e operare organizzandosi in maniera autonoma.

Fonte: Manuale per la formazione di base in azienda, CSFO 2013







 

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