3.8.3. Le tre funzioni della valutazione

Per valutazione, in genere, si intende il giudizio dato su un processo o su un’unità organizzativa. L’oggetto di una valutazione può essere sia un processo sia il suo risultato. Nella formazione professionale di base la valutazione assume un ruolo fondamentale. Approfondiamo dunque le seguenti domande: Qual è lo scopo della valutazione? Quando viene effettuata? Quali sono le sue conseguenze?

La valutazione svolge tre funzioni, a seconda di quando viene effettuata e in base al suo scopo:

Valutazione iniziale (prognostica) La valutazione ha una funzione prognostica quando si accerta se le competenze e le abilità di una persona corrispondono ai requisiti richiesti. All’inizio di un lavoro, tale previsione può ad esempio permettere di stabilire se la persona in formazione è in grado di eseguire la pianificazione e il compito in modo autonomo, o d’individuare indicazioni, istruzioni e misure di sostegno necessarie.
L’esempio classico della valutazione prognostica è la selezione delle persone in formazione. Prima dell’assunzione, quindi all’inizio della procedura dell’apprendimento, l’azienda formatrice, con l’aiuto di vari dispositivi come la pagella scolastica, uno stage d’orientamento o un colloquio, stabilisce se il candidato dispone delle competenze e delle abilità necessarie rispetto al profilo dei requisiti richiesti durante l’apprendimento di una professione.

Valutazione sommativa Dopo una fase dell’apprendimento o dopo la conclusione di un compito si fa il bilancio della situazione. La persona in formazione ha raggiunto l’obiettivo previsto? È stata fornita la prestazione richiesta? La valutazione può avvenire durante un colloquio o in un rapporto scritto, alla fine di una fase dell’apprendimento, anche in base a un test, o alla fine della formazione professionale di base attraverso l’esame finale.
Il bilancio definisce il proseguimento della formazione o del lavoro. A seconda del risultato la persona in formazione in futuro potrà svolgere dei compiti simili in modo autonomo, affrontare compiti più complessi, iniziare un nuovo processo dell’apprendimento o, in caso di bilancio negativo, ripetere il compito, o alcune parti di esso. Nella valutazione sommativa la differenza tra i risultati è solitamente molto netta: sufficiente o insufficiente, promosso o bocciato.

Valutazione formativa La valutazione formativa è uno strumento per misurare e garantire la qualità; avviene durante il processo dell’apprendimento e del lavoro. Per questo motivo è la valutazione più importante per la formazione professionale di base. La valutazione formativa segue un percorso individualizzato in funzione della persona in formazione, tiene conto di come essa ha eseguito il compito e quindi influenza fortemente la formazione aziendale. La valutazione costante e quotidiana avviene mentre le persone in formazione ed il formatore lavorano, discutono insieme, eliminano malintesi, riconoscono i problemi, cambiano l’andamento del processo, ripetono una parte e cercano nuove soluzioni in comune. La valutazione formativa ha una sua presenza stabile ed è applicata nel quotidiano professionale.

Valutazione di gruppo I risultati ottenuti da un gruppo si potrebbero vedere come la somma di tanti risultati singoli. Ma in genere questo non ha molto senso: come andrebbe valutato chi non fornisce risultati nel senso di soluzioni professionali, ma che organizza bene il gruppo, distribuisce i compiti, organizza la tempistica, raccoglie i risultati, pone domande critiche, crea un tutto riunendo le parti singole, prepara la presentazione, incoraggia, crea una buona atmosfera e pensa alle pause e al caffè? Nel lavoro di gruppo vanno valorizzate le competenze più svariate e conta il risultato globale, che normalmente dovrebbe essere migliore della somma di tanti risultati singoli. Tutto questo va comunicato prima di dare un compito, in modo che i partecipanti ne siano consapevoli.

Valutazione nei confronti dei partner della formazione Ogni azienda formatrice, oltre che degli standard stabiliti dall’ordinanza della formazione professionale di base, dispone di norme, parametri e direttive aziendali. All’interno di questo intreccio di regolamenti, sono stabiliti i compiti e gli obiettivi, e sono valutate le prestazioni della persona in formazione.
Le singole aziende formatrici hanno inoltre la possibilità di valutare gli standard delle prestazioni delle persone in formazione, ad esempio, presso la scuola professionale, dove le persone in formazione possono paragonare il loro livello di formazione con quello dei compagni, oppure nei corsi interaziendali, dove possono confrontarsi con i compagni a livello pratico. Questi paragoni sono degli indicatori importanti per il formatore, in base ai quali può valutare la qualità della formazione in azienda e del lavoro della persona in formazione.

Compiti e criteri chiari Un aspetto della valutazione è particolarmente importante: le domande e i compiti devono essere chiari. Ma questo concetto che si esprime in modo tanto semplice, in realtà è estremamente complicato da mettere in pratica. Formulare domande precise e compiti chiari è uno dei doveri più difficili del formatore. Ne fanno parte anche la stesura di criteri di valutazione chiari. Chi non conosce i criteri di valutazione di un compito, in realtà non lo può nemmeno eseguire.
Il confronto dell’autovalutazione eseguita dalla persona in formazione e la valutazione esterna fatta dal formatore promuove la qualità della formazione a lungo termine. Confrontandosi tra di loro, la persona in formazione e il formatore non parlano in realtà dei risultati, ma di strategia, di collaborazione e di comunicazione, e quindi di tutte le competenze necessarie per imparare la professione.

Autovaluazione Spesso sono i formatori che valutano le persone in formazione e comunicano loro l’esito. In questo modo, col passar del tempo, i giovani potrebbero però assumere un atteggiamento sempre più passivo e non affrontare i compiti loro assegnati con l’impegno richiesto. Il giovane sarà invece più motivato se avrà la possibilità di autovalutarsi. L’autovalutazione mette la persona in formazione nella condizione di analizzare il suo progresso e trarne le conclusioni. Si sente presa sul serio, diventa più autonoma e si basa su soluzioni personali; di conseguenza aumentano la motivazione e l’impegno nella formazione. L’autovalutazione richiedere il tempo necessario, la giusta problematica, obiettivi chiari e il sostegno del formatore.


Fonte: Manuale per la formazione di base in azienda, CSFO 2013







 

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