4.2.1 Dalla qualificazione professionale alle
competenze individuali


Professione Nelle regioni germanofone, il concetto di professione ha un peso maggiore rispetto a quello che ha nelle altre culture europee. Infatti, Beruf è una parola particolarmente complessa che comprende sia l'idea della professione, dell'arte e del mestiere, sia quella della vocazione. Qui naturalmente possiamo proporre solo alcuni spunti di riflessione. Parlando di Beruf seguiamo comunemente a una tradizionale concezione corporativa secondo cui una professione «non si limita ad essere unicamente a una semplice attività lavorativa dell'individuo, ma rappresenta una vera e propria forma di vita sociale» (Hesse). Questa percezione del medioevo tedesco, oggi si ritrova soprattutto tra i lavoratori indipendenti del ceto medio, nell'agricoltura e fra i liberi professionisti, in particolare nelle professioni e aziende a gestione familiare.

La diffusione dell'idea corporativa della professione introduce nella società il concetto di sicurezza dello stato sociale ed economico. Appartenere a una corporazione, significa protezionismo, fatto che, fino agli inizi dell'industrializ-zazione, ha garantito all'attività artigianale un'eminente posizione politica e sociale.

Nel senso religioso di Beruf, Dio conferisce all'uomo una vocazione (Berufung) per una professione specifica. Ed è qui che è radicata l'etica del lavoro: compiere il proprio lavoro diventa un servizio davanti a Dio. Un tempo la vocazione sacra era riservata solamente ai preti. Il termine Beruf è difatti nato dalla combinazione tra lavoro e vocazione. In questo modo la vocazione laica, la professione, diventa il cuore della propria immagine individuale. (Hesse, Bürgi).

André Gorz torna invece su un altro elemento del concetto di professione, spesso e volentieri dimenticato. Tramite l'acquisizione individuale di qualifiche particolari le «professioni antiche» trasmettono qualità di emancipazione. Le competenze legate al mestiere artigianale e il riconoscimento nella società conferiscono all'individuo la sua unicità e la sua appartenenza.

Max Weber si dedica alle questioni della retribuzione e delle conseguenze dell'industrializzazione. Weber vede la professione come «specificazione, specializzazione e combinazione di competenze di una persona, e come base per il mantenimento o le opportunità di guadagno costanti».

Il progresso tecnico, il trasferimento del lavoro nelle fabbriche nonché il commercio hanno privato i lavoratori dei loro metodi e della loro organizzazione. Il taylorismo e soprattutto il fordismo hanno ridotto al minimo i requisiti dei lavoratori al fine di impiegarli universalmente per semplici attività di ogni tipo. Dividendo l'organizzazione dall'esecuzione e quindi estraniando il lavoro dal suo contesto naturale, il vero produttore non può più pianificare la sua attività.

Un'altra direzione dello sviluppo aveva però continuato a basarsi sulla qualità della professione. In testa a questo movimento era giunta una categoria di lavoratori dipendenti che non aveva motivo di temere il confronto con gli artigiani indipendenti o con i rappresentanti della borghesia. Si era formata un’élite di lavoratori dipendenti alto qualificati con «una cultura, un'etica e una tradizione del lavoro autonome e con valori propri». (Gorz).

Qualifica e competenze L'idea della professione è correlata al principio delle qualifiche che si esprimono nell'ambito della formazione professionale tradizionale. Le qualifiche identificano qualità personali generalmente riconosciute, vale a dire apprezzate a livello sociale. Esse attestano requisiti come idoneità, attitudine o capacità. Le competenze, invece, si riferiscono ai concetti di adempimento, responsabilità e contesto professionale. Un insieme di competenze fortemente individuali prende dunque il posto di caratteristiche di qualifica collettive; decisivo è quindi il fatto che un individuo sia in grado o meno di fare o di imparare qualcosa.

Mondo del lavoro Il mondo del lavoro è stato trattato da una serie di autori: Sennett, Rifkin, Krugman, Barber e molti altri. I mutamenti avvenuti nel mondo del lavoro influiscono necessariamente sull'idea della professione e della formazione. Le professioni precedute dal prefisso «poli-» simboleggiano proprio questa svolta. Finora abbiamo considerato la professione come qualcosa di legato a una certa tradizione, come qualcosa da tramandare e da sviluppare. Ma il passaggio dal principio della qualifica al principio delle competenze spinge i responsabili a riflettere a fondo sul futuro della formazione professionale.







 

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