4.2.4 I requisiti richiesti ai professionisti


Cosa viene richiesto ai professionisti nel mondo del lavoro? Come devono comportarsi nel processo di lavoro? Quali sono gli atteggiamenti generalmente più apprezzati?

Responsabilità – sviluppo – autocontrollo Questi concetti esprimono un’evoluzione che si può porre sull’asse di tempo «ieri – oggi – domani». Però non è giusto credere che in passato tutto avvenisse sotto un controllo esterno e che oggi ognuno controlli se stesso; ma vediamo una tendenza che si esprime nel mutamento delle priorità. Ad esempio, in passato le attività di segreteria consistevano nel battere a macchina pagine su pagine di testo dettato. Era il compito della dattilografa comporre i testi possibilmente senza errori. Il lavoro del compositore tipografico (composizione a mano o meccanica) consisteva soprattutto nella produzione di testi. Queste professioni e le relative attività sono in gran parte scomparse o si sono evolute. I programmi di scrittura permettono la correzione dei testi scritti e la loro riproduzione o riutilizzazione. Il rapporto aziendale, un tempo, veniva concepito dal direttore d’azienda che lo dettava alla sua segretaria. Il testo veniva poi impaginato dalla tipografia e infine stampato in un numero di esemplari prestabilito. Se proiettiamo questo esempio ai giorni nostri, potrebbe crearsi la seguente situazione: il segretario discute con la direttrice la forma del rapporto aziendale. Una volta stabilito il contenuto, il segretario stabilisce le scadenze, assegna i compiti alle persone competenti, sollecita i capi reparto in caso di ritardo, elabora i documenti ottenuti per poterli organizzare nella forma desiderata e ne fa un certo numero di fotocopie. Le attività, i requisiti e le posizioni sono quindi cambiate. Ma nel caso di quest’evoluzione non si può parlare semplicemente di causa (tecnologia) ed effetto (lavoro). I cambiamenti sono più profondi e vanno oltre: ad esempio, al fatto che sia possibile produrre, distribuire o rendere accessibili più testi consegue il cambiamento dell’organizzazione dell’informazione; tramite la tecnologia della comunicazione nascono nuove attività che a loro volta portano dei mutamenti nelle attività professionali.

Qualifica e competenze Possiamo partire dal presupposto che le attività variano molto da segreteria a segreteria. Cambiando posto di lavoro quasi nessuno si ritrova a svolgere le stesse attività che svolgeva al posto precedente. Se si cerca una nuova collaboratrice per la segreteria, non si cerca più qualcuno con una determinata qualifica (basata su un tipo di formazione specifico), che corrisponde alle attività da svolgere. La persona che cerchiamo per il nostro posto fittizio deve avere i requisiti che mancano al team già esistente. Tra le candidature si trovano diversi profili di competenza e noi scegliamo le persone che dispongono delle migliori conoscenze e capacità. Un candidato dimostra abilità nell’organizzare e facilità nel contatto con le persone (doti comunicative). Una candidata conosce perfettamente i programmi informatici e sa elaborare budget, amministrare dati e creare lucidi. Dobbiamo decidere tra due profili di competenza diversi.

Imparare e formare Il modo di essere attivi nel mondo professionale determina il modo in cui formiamo i giovani, vale a dire come li prepariamo all’essere professionalmente attivi a loro volta. Nella tendenza attuale, la formazione differenziata prende il posto della formazione a norma e chiaramente definita. Il sistema formativo si apre sempre di più dato che i professionisti devono aggiornarsi e svolgere compiti sempre nuovi, e questo non avviene solo cambiando il posto di lavoro, ma anche restando allo stesso posto. I criteri che determinano un buon collaboratore non sono dunque le sue capacità effettive, ma piuttosto gli incarichi che si pensa di potergli affidare: in caso di nuovi compiti saprà acquisire le competenze necessarie? La formazione si concentra quindi sempre meno su determinate attività professionali. Sempre meno professioni si possono apprendere nell’ottica di un lavoro per la vita. Dunque la formazione non è altro che la base dell’apprendimento che avrà luogo durante tutta la vita professionale.

Il nuovo generalista Per gran parte dei giovani la linearità della vita professionale non è una prospettiva. La chiara associazione tra formazione e posto di lavoro (come attestato federale di capacità = lavoro nella professione appresa, esame di professione = gestione di un team, ecc.) non è garantita. La formazione e la formazione continua, combinate all’esperienza di vita, contano più che mai. In questo modo anche le esperienze fatte al di fuori della vita lavorativa possono influire positivamente. Il fatto che qualcuno sia stato aiuto-maestro di sci per una stagione aumenta le probabilità che abbia un buon rapporto con le persone. La funzione di cassiere al club di scacchi fa presupporre che la persona in questione sia capace di gestire le responsabilità finanziarie anche presso una ditta.







 

anzeigen
drucken
zurückvorwärts
downloads
powerpoint download
bild download - beste qualit?t
word download