4.2.5 Ritratto di una classe di falegnami


Una classe di falegnami della scuola professionale di Bellinzona sta concludendo il terzo anno di formazione. Il docente delle materie professionali, Mauro Bernasconi e quello delle materie di cultura generale Francesco Rossi vogliono discutere in classe il futuro professionale dei singoli allievi. Rossi presenta il compito: «Fra un anno farete l'esame finale, poi entrerete nel mondo del lavoro e ognuno di voi si dovrà assumere le proprie responsabilità. Cosa vorreste fare dopo la formazione, cosa sperate di trovare, come vedete la vostra vita professionale? Pensateci. Pensate anche a come intendete raggiungere i vostri obiettivi forse già durante l'ultimo anno di formazione. Riflettete anche sugli aspetti economici; sono effettivamente realizzabili le vostre idee? Presentate in breve i vostri obiettivi professionali, poi ne discuteremo tutti insieme.»

Una settimana dopo i due docenti dispongono i bachi dell'aula in modo da formare un tavolone unico. All'inizio, come al solito, nessuno apre bocca, poi però comincia a parlare un allievo dopo l'altro. Comincia Marco: «Ho imparato il mestiere di falegname perché mi piace molto il materiale. Mi hanno sempre affascinato i mobili antichi costruiti da artigiani abilissimi e mi piacerebbe diventare un buon artigiano. Per me è importante passare l'esame pratico con ottimi risultati perché vorrei trovare lavoro da qualcuno che richiede queste abilità. Per imparare le tecniche tradizionali, però, non esiste una formazione vera e propria, ci sono solo dei corsi di restauro, quindi cercherò di trovare lavoro da un buon artigiano. A Maggia c'è uno specialista d'intarsio. Forse potrei andare a lavorare da lui per qualche mese. Visto che vorrei specializzarmi nelle tecniche tradizionali forse avrò la possibilità di lavorare nel restauro. In ogni modo, da artigiano dipendente o indipendente, dovrò lavorare per clienti disposti a pagare dei prodotti di qualità.»

Ora prende la parola Davide: «A me interessa soprattutto l'aspetto tecnico. Con la formazione di falegname mi sono fatto una buona base, però vorrei occuparmi soprattutto della progettazione. Cercherò una ditta presso la quale potrò lavorare nell'ambito della preparazione del lavoro. In altre parole devo seguire una formazione di progettista presso una scuola tecnica o frequentare corsi professionali. Prima delle vacanze, mi iscriverò al corso estivo di CAD di livello avanzato che offrite qui alla scuola professionale.»

Stefania ha progetti simili: «Io ho intenzione di proseguire come te, perché mi interessa il design. Anche per una formazione nel design bisogna frequentare la scuola universitaria oppure fare la scuola tecnica di Zugo. Però prima devo fare la maturità professionale, ma a indirizzo artistico, non tecnico come te, Davide, o avere una media superiore al 5. Con questa media sarei ammessa agli esami d'ammissione.»

«Io la vedo in modo un po' più tradizionale», dice Enrico. «A me piace la varietà dei lavori che offre il nostro mestiere. Oggi una finestra, domani una libreria. In fondo anche un domani ci sarà ancora bisogno del falegname, che sa fare tutto quello che si può fare con il legno. Mi vedo come falegname di paese o di quartiere che lavora e vive vicino alla sua clientela. Forse potrò subentrare a mio zio, nella sua officina.»

Mauro continua: «A me piace il contatto con le persone. Quindi mi vedrei come consulente in una falegnameria un po' più grande, dove potrei consigliare i clienti in modo competente. Potrei vedere se negli annunci trovo un posto in un negozio di mobili, dove lavorare per un po' come venditore. Penso che la formazione continua la farò piuttosto nel settore commerciale.»

Anche Bruno sa cosa vuole: «Vorrei avere una mia azienda e lavorare come direttore o come caporeparto in una grande falegnameria. Per questo tipo di attività mi tocca fare l'esame professionale federale superiore. Ci sono diversi modi per farlo, per esempio alla scuola tecnica, dov'è possibile frequentare i corsi a blocchi, per un anno a tempo pieno o seguendo corsi singoli che nell'insieme compongono l'intera formazione. L'Associazione svizzera dei maestri falegnami offre un programma simile a quello modulare.»

Alessia invece ci dice: «A me basta essere una brava falegname. Probabilmente posso addirittura continuare a lavorare nell'azienda formatrice. Certo, dovrò continuare a formarmi in alcuni rami, forse farò l'esame professionale federale superiore. Ho diverse possibilità: capomastro, montatrice, macchinista, falegname di produzione o progettista. Mi vedrei anche come formatrice professionale come il mio formatore, in questo caso dovrei seguire la formazione per formatori ma soprattutto conoscere bene la professione e trovarmi bene con la gente. Già oggi sono allenatrice del junior club di pallavolo, con i giovani me la cavo bene.»

Romano preferisce immaginarsi altrove: «Non penso di continuare a fare il falegname, forse per uno o due anni. Ma vorrei conoscere altri settori. Forse farò un'altra formazione professionale di base, per esempio come polimeccanico o agente tecnico di materie sintetiche. Mi piace sperimentare un po' e cerco sempre di fare le cose in un modo nuovo. Mi hai fatto venire un'idea Stefania. Mi piacerebbe moltissimo lavorare con i designer: loro mi potrebbero proporre i loro progetti e io cercherei di capire come realizzarli tecnicamente. Credo che questo lavoro potrebbe avere futuro.»

Timidamente, Omar esprime le sue riflessioni: «Allora, io più che un progetto ho un sogno. Mi piacerebbe studiare architettura al politecnico. Prima devo però frequentare una scuola universitaria. La maturità professionale la sto già facendo. Una volta finita la scuola universitaria posso passare direttamente al quinto semestre del politecnico, ma fino a quel momento c'è ancora molta strada da fare. Però anche Peter Zumtor, il famoso architetto, ha cominciato con la formazione di falegname.»

Stefano: «Io non ho grandi progetti. Mi piace montare cucine. Mi piace stare sui cantieri e mi piace stare in giro. Quando un giorno mi sposerò, cercherò di trovare un posto nella produzione per non dover viaggiare troppo.»

Davide: «A proposito di viaggi. Come sapete vorrei fare il giro del mondo. Un falegname che lavora da diversi anni nella mia azienda mi ha raccontato che in Francia esiste la tradizione del “compagnonnage“: falegnami che vanno in giro passando di officina in officina. Dopo la formazione mi piacerebbe girare per un anno da falegname a falegname, perciò nel quarto anno mi iscriverò a un corso di conversazione francese.»

Sandro: «Sinceramente non riesco a immaginare di fare il falegname per il resto della mia vita. Ho intenzione di cambiare rotta. Al momento sono indeciso tra poliziotto e conduttore di autobus. Per tutte e due le professioni occorre una formazione specialistica. D'altra parte mi stuzzicherebbe anche l'idea del custode; in questo caso dovrei fare un esame professionale superiore.»

Infine Floriano sbalordisce tutti: «Io ho un'idea un po' strana, vorrei infatti seguire le orme del nostro docente delle materie professionali, che ha cominciato come noi. Non è che lei mi potrebbe dire come ha cominciato?» Bernasconi: «Il tuo progetto non è poi tanto irrealistico. Durante la mia formazione, non mi sarei mai sognato di diventare docente di scuola professionale. Quindi sei già più avanti di quel che ero io. Dunque: o fai l'esame professionale federale superiore o una formazione tecnica oppure la scuola universitaria. La maturità professionale tanto la stai già facendo. Poi devi lavorare sul mestiere e cercare un posto a tempo parziale presso una scuola professionale. Una volta arrivato a questo punto, non sarà tanto difficile cominciare una formazione come docente di scuola professionale. Ma potresti anche diventare formatore dei corsi interaziendali. La strada da fare è simile, ma l'istruzione è un po' più breve rispetto a quella per i docenti di scuola professionale.»

Segue un'accesa discussione in classe, durante la quale alcuni allievi riconsiderano i propri obiettivi e maturano nuovo idee.

Nota bene
Il presente testo è stato sviluppato interamente dall'autore e discusso con dei professionisti. Purtroppo non è possibile fornire dati bibliografici che permettano di approfondire questo argomento.







 

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