4.4.2 Il rapporto del progetto compensazione degli svantaggi


Un gruppo di rappresentanti delle organizzazioni invalidi ha lanciato un progetto con l'obiettivo di radicare la compensazione degli svantaggi nella formazione professionale. Il progetto è stato sostenuto dalle autorità competenti in seno alla Confederazione (UFFT, oggi SEFRI). Infine è stato steso un rapporto finale al quale hanno contribuito dieci organizzazioni specializzate.

Rapporto del progetto Il CSFO ha deciso congiuntamente alla direzione di progetto di non far approvare i risultati del progetto dagli organi competenti per evitare di ritardare la pubblicazione. Quest'ultima è stata pensata come rapporto dei dati raccolti dal progetto. Con la pubblicazione del rapporto del progetto sono stati creati dei precedenti a disposizione degli organi competenti in quanto base di lavoro per definire concretamente regole vincolanti.

Pubblicazione Il rapporto "Compensazione degli svantaggi per persone con handicap nella formazione professionale" è stato pubblicato in un volume trilingue. In questo modo vengono sottolineate l'importanza nazionale e l'unitarietà. Il rapporto è strutturato in due parti.
La parte A contiene informazioni di carattere generale sulla compensazione degli svantaggi nella formazione professionale e in particolare definisce i concetti più importanti.
Nella parte B si propongono informazioni specifiche e proposte concrete sulle misure di compensazione per i seguenti disturbi e handicap:

  1. Ipovisione e cecità
  2. Menomazione dell'udito
  3. Handicap audio-visivo e sordocecità
  4. Dislessia e discalculia
  5. Disprassia
  6. Paratetraplegia
  7. Handicap psichici
  8. Disturbo dello spettro autistico
  9. Handicap mentale/limitazioni cognitive
  10. Sindrome da deficit di attenzione e iperattività ADHD

Struttura del capitolo In ognuno di questi capitoli vengono dapprima descritte le limitazioni tipiche dell'handicap, poi seguono proposte per i provvedimenti di compensazione degli svantaggi ed esempi pratici. I capitoli sono completati con gli indirizzi degli uffici competenti che offrono consulenza nel caso specifico della compensazione degli svantaggi dell'handicap in questione.

Un passo importante verso le pari opportunità nella formazione professionale Il capoprogetto Fritz Steiner dell'associazione Schweizerischen Zentralverein für das Blindenwesen è dell'opinione che «con questo strumento la formazione professionale ha compiuto un importante passo verso le pari opportunità. All'inizio del progetto dovevamo prefissarci un chiaro obiettivo e definire il concetto di compensazione degli svantaggi. Regnava molta insicurezza nelle scuole e nelle aziende formatrici: cosa si può fare, cosa no? Occorreva stabilire quando e come qualcuno avesse diritto a misure specifiche. La credibilità della formazione non può subire l'influenza delle misure di compensazione. Tutti i partner – le persone in formazione, un perito indipendente che s'intende dell'handicap, i formatori in azienda e i docenti – devono essere coinvolti sin dall'inizio. Prima di decidere in merito a misure di compensazione deve essere eseguita una perizia che dimostri in che misura la disabilità influisce sull'attività professionale dell'interessato e quali misure sono possibili. In seguito deve essere presentata una domanda all'ufficio cantonale competente per la formazione professionale e gli esami finali».







 

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