1.2.4 Lo sviluppo continua


La Legge sulla formazione professionale (LFPr) in vigore dal 2004 costituisce le condizioni quadro per lo sviluppo e l’aggiornamento permanenti della formazione. La Legge pone al centro l’integrazione dei giovani nel mondo del lavoro e nella società e il fatto di garantire che le nuove leve siano affidate a specialisti competenti. Gli operatori della formazione professionale garantiscono lo sviluppo della qualità.

Un nuovo articolo della Costituzione: collaborazione nella formazione Alle votazioni del maggio 2006 è stato approvato il nuovo ordinamento delle disposizioni costituzionali nel settore della formazione. Con il nuovo ordinamento la Confederazione e i Cantoni devono provvedere insieme, nell’ambito delle rispettive competenze, a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero. Come finora, l’intero settore scolastico è ancora di competenza dei Cantoni. Anche la Confederazione mantiene le sue competenze nel settore della formazione, in particolare nella formazione professionale e nelle scuole universitarie. La Costituzione prevede una stretta collaborazione tra la Confederazione e i Cantoni. Essa dipende dal livello di formazione in questione.

Riforme professionali Si sono dovuti adeguare tutti i regolamenti sulle professioni alla LFPr. Questo livello di emanazioni si chiama ”ordinanza sulla formazione professionale”. I vecchi regolamenti sono stati in vigore finché non sono stati sostituiti. Viste le limitate risorse pubbliche in termini di finanze e di personale, il processo d’aggiornamento è durato più a lungo dei cinque anni previsti dall’art. 73 Cost. A fine 2015 i lavori di riforma, tranne in tre professioni, erano praticamente conclusi.

Revisione della maturità professionale La maturità professionale, dalla sua introduzione, 20 anni fa, ad oggi si è affermata come offerta per giovani con buoni risultati scolastici a livello secondario II. Dal 2002 al 2012 il tasso di maturità professionale è salito dal 10% al 14%, cosa che però non corrisponde ancora alla meta auspicata del 25%. L’Ordinanza sulla maturità professionale è ormai stata applicata. I sei indirizzi sono stati eliminati e al loro posto sono stati introdotti tre ambiti: fondamentale, specifico e complementare. Anche in futuro la formazione professionale deve poter offrire interessanti opportunità di carriera ai giovani più dotati per questo la nuova maturità professionale, oltre a mantenere i vecchi pregi, dovrà diventare un’opzione ancor più attrattiva e permeabile.

Le misure di sostegno per persone svantaggiate a livello sociale e scolastico Gran parte dei giovani consegue un titolo del livello secondario II. Bisogna però tener conto del fatto che circa il 15% necessita di misure complementari per poter concludere una formazione postobbligatoria. Per questi giovani (in particolare quelli scolasticamente e socialmente più deboli) occorre un maggiore impegno da parte della Confederazione, dei Cantoni e delle organizzazioni del mondo del lavoro (sostegno individuale e case management). Inoltre è necessario poter offrire un maggior numero di posti di tirocinio biennali che richiedono meno competenze (formazioni professionale di base con certificato federale di formazione pratica).

Promozione della mobilità professionale Nel corso della vita professionale, dev’essere possibile frequentare una formazione continua o cambiare attività senza dover far fronte a troppi ostacoli. Con la Legge sulla formazione professionale del 2002, si è fatto un primo passo: attraverso l’integrazione della formazione professionale nel sistema educativo e delle offerte di formazione chiaramente definite e comparabili, si sono create le fondamenta per la permeabilità, che però dovrà aumentare. Per questo motivo la Svizzera partecipa, ad esempio, al Processo di Copenaghen dell’Unione europea.

Nuovo sistema di finanziamento Il periodo ERI 2008-2011 (educazione, ricerca e innovazione) ha portato a un cambiamento radicale nel sistema di finanziamento della formazione professionale. Nel 2007 è scaduto il periodo di transizione per l’introduzione del nuovo sistema. Ai contributi d’esercizio e d’investimento che la Confederazione versava ai Cantoni è subentrato un finanziamento forfettario orientato alle prestazioni. Il «mandato di prestazioni» è disciplinato dalla LFPr. I costi netti della mano pubblica a favore della formazione professionale fungono da base per calcolare le sovvenzioni federali ai sensi degli artt. 53, 54 e 55 LFPr. Conformemente all’art. 59 dell’Ordinanza sulla formazione professionale (OFPr), i costi netti risultano da un calcolo completo dei costi.

Sviluppo della qualità La regolamentazione dello sviluppo della qualità costituisce una parte importante della Legge sulla formazione professionale del 2002. Ai sensi dell’art. 8 LFPr gli operatori della formazione professionale sono tenuti a garantire lo sviluppo della qualità per tutte le attività e tutti i progetti. Lo sviluppo della qualità avviene nei modi più svariati, per esempio all’interno di commissioni per lo sviluppo professionale e la qualità (SP&Q) nelle rispettive formazioni professionali di base o con lo sviluppo di piani quadro d’insegnamento per i cicli di formazione presso le scuole specializzate superiori.









 

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